L’Istituto Don Orione sorge sulla più bella e storica collina di Sanremo, ai piedi della Madonna della Costa, di fronte ai giardini Regina Elena e la vecchia città della Pigna che declina verso il mare, raggiungibile in dieci minuti di cammino dal centro. A sinistra, lo sguardo si posa su Porto Sole fino a raggiungere Capo Verde, e a destra si spinge verso Capo Nero e la Francia. La struttura ha subito negli ultimi anni un totale rifacimento che ne ha ampliato il volume e trasformato gli interni.
Ora il nostro Istituto si presenta accogliente, moderno, funzionale. Il Piccolo Cottolengo si dispone in quattro corpi distinti e comunicanti. Il Primo che si incontra entrando è il Settore A, la parte più antica e monumentale. All’ingresso si trovano gli uffici, al piano superiore i saloni per le attività e il tempo libero, una zona bar, un chiostro artistico al cui centro svetta l’araucaria piantata nel 1910 dal medico Semeria, visibile da tutta Sanremo.
La struttura nel complesso dispone di 204 posti letto. Al suo interno si trovano 3 moduli di RSA di mantenimento ( di cui un modulo è predisposto per pazienti con altissimo fabbisogno assistenziale e sanitario, e un altro specifico per ospiti affetti da demenza), un modulo di RP, un modulo di RSA post acuti e un modulo RSA disabili. L’offerta di RSA post acuti comprende un totale di 20 posti convenzionati ASL1Imperiese. Le camere, tutte dotate di bagno interno, possono essere di uno, due, tre, quattro posti letto, a seconda delle esigenze. La Casa si snoda su più piani, collegati da quattro rampe di scale, quattro montalettighe e due ascensori.
L’Opera Don Orione di Sanremo (Piccolo Cottolengo e Villa S. Clotilde) fa parte della Congregazione orionina, presente in 30 Paesi del mondo con più di 1000 tra sacerdoti e religiosi attivi in opere e fondazioni. Il fine principale dell’Opera don Orione è quello di essere a servizio della persona, per aiutarla a conseguire uno sviluppo integrale, attraverso l’accoglienza, l’assistenza, l’educazione e la cura in particolare agli ultimi. L’Opera non si propone solo di essere una risposta ai bisogni del territorio, ma essere la proposta di un modello di vita improntato al carisma del fondatore: essere segno della Provvidenza di Dio e della maternità della Chiesa.